Scritto da Maria Grazia Labellarte | Categoria: Cultura | Pubblicato il 02/12/2024
Durante le prossime celebrazioni natalizie, nelle chiese del patriarcato latino di Gerusalemme si pregherà per la fine della guerra a Gaza e in Libano, e per tutti quei Paesi attanagliati da conflitti e tensioni. È quanto affermato dal card. Pierbattista Pizzaballa, in Giordania, nel quale il cardinale ha discusso della situazione generale nella regione, in particolare a Gaza, nei territori palestinesi, a Gerusalemme e in altre città della Cisgiordania. Il patriarca, secondo quanto riporta il sito abouna.org, ha ribadito l’impegno del Patriarcato per un cessate il fuoco su Gaza e per fornire aiuti alla parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza City, e alle famiglie vicine. Il patriarca ha elogiato gli sforzi del Regno hashemita per portare aiuti ai più vulnerabili. Il card. Pierbattista Pizzaballa, giá a settembre aveva ricordato come “sotto la guida del Re Abdallah II, la Giordania stia cercando di modernizzare la vita politica e di andare avanti nel rafforzamento della vita dei partiti, nonostante tutte le varie sfide che circondano il Regno. Questa visione – annota il patriarca, la cui giurisdizione pastorale si estende anche in Giordania – richiede sforzi concertati e la partecipazione di tutti per rendere questo processo un successo, che migliorerà i risultati e costruirà un futuro migliore”.
Scritto da RADEK SOŃTA | Categoria: A proposito di noi | Pubblicato il 12/11/2024
Il nostro progetto "Ocal życie” (salva una vita) si è concluso da pochi giorni e i nostri pensieri sono ancora concentrati su questa meravigliosa iniziativa. Educazione medica nel campo della diagnostica e dei metodi chirurgici di trattamento delle donne nella Repubblica Centrafricana al fine di migliorare la loro salute e spesso anche salvargli la vita: questi erano i suoi obiettivi principali. Organizzare questo progetto è un lavoro e uno sforzo enormi da parte della nostra coordinatrice Izabela Cywa. Tuttavia, ciò non sarebbe stato possibile senza il sostegno finanziario della Fondazione Pro Spe e di Aid Pol. Sul posto siamo stati molto aiutati da Fratello Janusz Gaweł - un uomo dal cuore grande, sempre gentile e socievole, e da Padre Gerardo - un uomo dai nervi d'acciaio, tenace e molto impegnato, con un grande senso di responsabilità. Abbiamo lavorato duro dalla mattina alla sera e il nostro impegno è stato subito apprezzato dallo staff locale. I sorrisi sui volti delle donne che abbiamo curato sono un'inestimabile, calorosa e migliore espressione di gratitudine per il nostro lavoro, un piccolo gesto di ringraziamento per qualcosa che renderà la loro vita in questa difficile zona dell'Africa Centrale un po' migliore. Ognuno di questi sorrisi è la prova del senso di creare progetti simili.
"Da soli possiamo fare poco. Insieme possiamo fare molto” (Helen Keller)
Scritto da p. Eddie M. Fuentes | Categoria: Formazione | Pubblicato il 12/11/2024
Crediamo che non ci può essere vero incontro relazionale e personale che apra ad una comunione con il Tu relazionale della Parola di Dio, che non nasca, cresca e si consolidi nel silenzio, e nell’essere silenzio profondo.
Ogni incontro relazionale profondo e personale, che costituisce l’essenza della preghiera, nasce dalla capacità dell’uomo, maschio e femmina, creato ad immagine e somiglianza di Dio (cf. Gen 1,26-28), di diventare ed essere silenzio ed ascolto discernente il passaggio di Dio, Amore Amante Amato. Lo vediamo in Gesù che nel vangelo di Marco 1, 35 dice : “ Al mattino si alzo’ quando ancora era buio e, uscito di casa, si ritiro’ in un luogo deserto e la’ pregava”. Come celebriamo il terzo anniversario della morte del nostro fondatore Don Domenico Labellarte, da ricordare anche l’abitudine da lui come si alzava presto a pregare e leggere le notizie della Chiesa.
Ogni momento di incontro con il Signore e la Sua Parola relazionale e feconda è un tempo forte, un periodo che deve creare in ogni esperienza credente, e farle vivere, una sempre più profonda e matura conoscenza della Persona di Gesù.
Scritto da p. Michele M. Momoli | Categoria: Formazione | Pubblicato il 12/11/2024
Mons. Bizzeti chiarito il suo modo di intendere la vocazione sviluppa un ulteriore passaggio: la vocazione intesa come relazione, come rapporto con gli altri, “il guardarsi attorno”: di cosa hanno bisogno le persone che ti stanno attorno, cosa ha di bisogno la Chiesa? La vocazione si costruisce dentro un network di relazioni altrimenti è una cosa un po’ inventata. Allora la vocazione è una storia che costruisco insieme al Signore e insieme agli altri. Allora la vocazione è risposta ad una chiamata di Dio e degli uomini e donne del nostro tempo. Mons. Bizzeti parlando della sua vocazione (Papa Francesco l’ha chiamato a 68 anni a fare il vescovo in Turchia) sottolinea il fatto che essa necessiti di essere re-interpretata continuamente. Il quel contesto della chiamata del Papa, pur essendo già molto impegnato, ha riconosciuto un urgenza, una necessità della Chiesa, c’erano persone che da 5 anni aspettavano un vescovo dopo il martirio di mons. Padovese.