Scritto da bro. Rodelio Ian Mapula | Categoria: Cultura | Pubblicato il 17/10/2025
“It is good for us to become a Church that is also outgoing, finding joy not in the things of the world, but in preaching the Gospel before the world and opening people’s hearts to the presence of God.” These were the words of Pope Francis in his homily at the Mass for the Feast of Saints Peter and Paul on June 29, 2023. At heart, Pope Francis is calling the Church to look beyond itself. He is appealing the Church to move beyond its walls and engage the world with joy. Rather than seeking worldly gains, the Church is called to share the Good News of Jesus and help people encounter the presence of God in their lives.
Delving into this thought, we can never speak of an “outgoing Church” without referring to the understanding of the Church’s nature as “missionary.” From the Great Commission to the years before Vatican II, the Church inspires future thought about what real missionary service should include. During the Second Vatican Council, Pope Paul VI promulgated the Decree on the Mission Activity of the Church, entitled Ad Gentes Divinitus (“To the Nations, by Divine Mandate”), on December 7, 1965. In it, he emphasized that “the pilgrim Church is missionary by her very nature” (no. 2). This marked a decisive moment in articulating and affirming that the Church is not merely an institution that sends missionaries, but is itself missionary by its very nature.
Scritto da p. Eddie Boy Fuentes | Categoria: Formazione | Pubblicato il 08/10/2025
Oggi giorno sentiamo la forte corrente dell’individualismo nel mondo, forse anche nella vita consacrata di oggi. Guardiamo alle conseguenze dell’individualismo nella vita delle persone consacrate, che per la natura della chiamata che Dio ha dato loro, sono chiamate a essere sempre in un movimento di uscita da sé stesse, cioè in una costante uscita verso l’alterità.
Per questo, di fronte alla grandezza della chiamata di Dio all’uomo, soprattutto per coloro che sono scelti per vivere la loro consacrazione attraverso il ministero sacerdotale o la professione dei consigli evangelici, occorre tenere presente che non solo l’offerta di Dio è sufficiente, ma che l’uomo è chiamato a dare una risposta sempre assistita dalla grazia divina, che viene data in piena libertà, cioè con le facoltà proprie della sua natura che gli permettono, in una struttura dialogica(1), di entrare in comunione con Dio e di rispondere a due tipi di sollecitazioni: una soggettiva e una oggettiva(2). Questi sono assunti in una prospettiva di fede, perché non è lasciata come una mera risposta nelle categorie umane, cioè solo con le capacità che l’uomo ha, ma attraverso la fede è in grado di interpretare i segni e gli eventi che accadono nella sua vita quotidiana, ha la capacità di accettare la vocazione come un dono e di potersi sentire felice ogni volta nello sviluppo di essa.
Scritto da Vito Fascina | Categoria: Cultura | Pubblicato il 06/10/2025
“Otto è il numero dell’incredulità: il numero del tradimento peggiore: quello di non credere perché non si vede: Se infatti la fede è la radice della fedeltà. la fedeltà la misuriamo nel momento della lontananza, dell’assenza dell’altro. Devono passare otto giorni prima che Tommaso possa esclamare davanti a Gesù risorto: “<<Mio Signore e mio Dio!>>. Una constatazione più che un atto di fede. Prima deve guardare le mani del Maestro ferite dai chiodi, mettere la mano sul costato trafitto. Che tristezza! Tommaso sembra un antiquario che esamina i tarli e verifica l’autenticità di un mobile, un allevatore che al mercato del bestiame controlla i denti del cavallo prima di concludere l’affare”. Così Enzo Romano, giornalista di RAI 2, inizia la sua riflessione sul valore del numero 8, nel suo libro sulle tabelline di Dio (1).
Sì, dal 21 aprile scorso, ottavo giorno o primo dopo Pasqua, data del Transito al Cielo di papa Francesco e poi con l’elezione successiva di Leone XIII, 8 maggio … quante domande, dubbi, perplessità si sono affollate nelle menti di milioni di persone: “ E ora ? Che cosa ha in mente Dio per la sua Chiesa, per ogni uomo che calpesti la terra, attraversi i mari e voli nei cieli ?”. L’attesa ha avuto un tempo molto breve di aspettativa, perché, ancora una volta meravigliati e basiti, siamo stati travolti dal vento leggero e inafferrabile dello Spirito Santo: Robert Francis Prevost, il cardinale statunitense e missionario in Perù, amico dei poveri, dotto esegeta di Agostino, con la sua peculiare personalità, è diventato il 267° pontefice della Chiesa cattolica e il vescovo di Roma.
Scritto da Marianna Bandinu | Categoria: A proposito di noi | Pubblicato il 19/09/2025
Nel tempo mite del solstizio d’autunno, quando il giorno si fa più breve e il mondo si veste di quiete, nel tardo pomeriggio di domenica 21 settembre, la comunità della “Madonna della Fiducia” a Colle San Pietro in San Cesareo, ha vissuto un momento di grazia e commozione: l’ingresso di Padre Michele Maria Momoli come nuovo parroco, o meglio, come pastore che ritorna.
La celebrazione Eucaristica, presieduta da S.E. Mons. Mauro Parmeggiani, si è dispiegata ben oltre il semplice rito, divenendo un intreccio vivo di volti antichi e nuovi, di generazioni che si fondono in un’unica preghiera, di mani giunte e silenzi eloquenti, accompagnati da canti vibranti: un popolo in festa che, nella luce del Vangelo, rinnova un’amicizia antica, capace di attraversare il tempo.