Scritto da Gabriella Madonia | Categoria: A Proposito di Noi | Pubblicato il 13/05/2025
Quando mi è stato proposto di partecipare agli esercizi spirituali a San Giovanni Rotondo, sono emerse, come spesso mi accade, due spinte contrapposte.
Da una parte curiosità e dall’altra paura del non conosciuto, delle difficoltà, della fatica.
Poi ho deciso, vado! E inaspettatamente si è aggiunto al gruppo anche mio marito,
All’inizio il viaggio mi sembrava non dovesse finire, invece, man mano che ci avvicinavamo alla nostra destinazione, tutto sembrava alleggerirsi.
Emergeva, a tratti, una domanda: che ci faccio qui?
Conoscevo soltanto pochi partecipanti ma man mano che trascorreva il tempo, avevo la sensazione che il gruppo fosse diventato una cosa sola, una comunione.
E così l’accoglienza di padre Jean Claude, l’attenzione per ciascuno di noi da parte di padre Michele, la cura con cui erano state preparate le camere, la disponibilità del personale della cucina, hanno fatto sì che l’attenzione di ciascuno fosse rivolta all’altro.
E come per osmosi il gruppo è divenuto unità, abbiamo iniziato a trasformarci.
Le meditazioni di padre Jean Claude, i racconti della vita di San Pio, la preghiera comunitaria, il condividere anche situazioni di preoccupazione, incontrare sguardi amorevoli, sorrisi disarmanti, abbiamo vissuto tutto ciò in un contesto in cui si sente forte un senso di pace profonda e di accoglienza amorevole.
Poi la visita ai Santuari di San Pio, l’emozione di vedere luoghi che sono stati frequentati dal Santo di Pietrelcina vedere la sua salma, e i tanti fedeli che arrivano da tutte le parti del mondo per pregare insieme, chiedere grazie e intercessioni!
Siamo stati poi a Monte Sant’Angelo, dove per una coincidenza, anzi no, la Provvidenza, ci ha permesso di partecipare alla celebrazione con S.E. Mons. Franco Moscone perché l’8 maggio di 1500 anni fa veniva consacrata questa Grotta dall’Arcangelo Michele.
Commozione, stupore, gioia e forte senso di appartenenza, afflato di solidarietà.
Altro evento eccezionale è stato il dono di poter vedere tutti insieme la FUMATA BIANCA, l’elezione del nuovo Papa ed ascoltare il suo LA PACE SIA CON TUTTI VOI, FRATELLI E SORELLE CARISSIMI QUESTO è IL PRIMO SALUTO DEL CRISTO RISORTO, IL BUON PASTORE CHE HA DATO LA VITA PER IL GREGGE DI DIO.
Commozione, lacrime, gioia, stupore.
E poi ancora la Via Crucis nella quale mi sono immersa con tutta me stessa.
Piano piano poi, i preparativi per il ritorno.
La nuova dimensione che si era creata, che ci aveva nutrito così tanto era difficile da abbandonare.
Lentamente, ……. Nessuno aveva voglia di andare via, soltanto l’idea di organizzare a breve un altro ritiro ci ha dato la forza di tornare alle nostre case.
E come per assecondare il bisogno di tutto il gruppo il viaggio è stato lungo ma ricco di preghiere e canti.
Che dire di altro, sulla via del ritorno in molti abbiamo condiviso la nostra esperienza di incontro con Gesù, tanti vissuti e motivazioni diverse, ma un unico riferimento: attraverso la sofferenza si incontra Gesù, viviamo la sofferenza come chiamata all’amore e alla solidarietà.
E appena rientrati a Sciacca ci siamo salutati con una Messa che padre Michele, nonostante la stanchezza, ci ha offerto con gioia.
Concludo con un pensiero che ho condiviso con il gruppo di viaggio:
La gratitudine è un sentimento che mi accompagna da diversi anni, ma quello che ho provato nei giorni del ritiro, e nel quale mi sento ancora immersa, è molto più grande di quanto avessi mai provato prima nella mia vita.
Grazie Gesù.