Scritto da Giovanni e Laura Lentini | Categoria: Formazione | Pubblicato il 01/09/2024
Baruc 3,35: egli le ha chiamate ed hanno risposto: «Eccoci!»,
e hanno brillato di gioia per colui che le ha create.
Luna e stelle illuminano il buio della notte. Scandiscono il tempo, quando il Sole tramonta e si iniziano ad intravedere in lontananza ci accompagnano a fine giornata. Ma c’è di più, secondo Martina (universitaria del Corso di Laurea in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche): gli astri ci guidano, ci orientano; designano la direzione per tornare sempre a casa, aggiunge Giovanna, studentessa al primo anno di Economia e Menagement. Una volta, prima dell’invenzione delle bussole e di tutti i marchingegni tecnologici, era la Stella Polare ad indicare il Nord. Per non parlare della Luna che agisce sulle maree, importanti per la navigazione, la pesca e fonte di energia rinnovabile (Martina).
Scritto da p.Michele M.Momoli | Categoria: Formazione | Pubblicato il 20/07/2024
In uno dei recenti convegni nazionali sulle vocazioni ha seguito la bellissima testimonianza di S.E. mons. Paolo Bizzeti SJ vescovo in Anatolia. Considerando che “l’indirizzo strategico degli AJC per i prossimi sei anni vuole orientarsi decisamente sulla pastorale giovanile” (cf. PC Vocazioni 1, p.16) potremmo trarre dalle parole del vescovo gesuita degli spunti interessanti.
Scritto da Rodelio I. Mapula | Categoria: Formazione | Pubblicato il 08/07/2024
Student life plays one aspect of religious life especially for those candidates for priestly ministry and for those pursuing further studies. In a person's religious life, being a student is a special and thrilling period. It is a phase of discovery, training, and maturation, but it's also fraught with difficulties. As a student dive deep in studies, one faces a variety of challenges that will test one’s fortitude, tenacity and flexibility. These challenges can come to test how we treat with equilibrium other aspects of religious life such as prayer, study, apostolate, community and leisure. How can one maintain equilibrium in the face of this intricate and varied experience such that no facet of religious life is overlooked or compromised?
Scritto da p. Eddie Maria Fuentes | Categoria: Formazione | Pubblicato il 27/06/2024
Nonostante l’influsso negativo del mondo digitale nella vita di tante persone e in modo particolare ai giovani di oggi, l’area digitale anche favorisce molto la cultura dell’incontro. Grazie a questa novità le distanze geografiche sono state colmate, perché tutti comunicano e si incontrano attraverso i social. Perciò l’unità, la comunione si manifestano necessarie nella società umana.
Il Concilio Vaticano II ha dedicato un documento vastissimo, la Gaudium et Spes, per quanto riguarda il rapporto della Chiesa con il mondo. Perciò per il Concilio è importante il concetto dello stare in relazione con il mondo, poiché il cristiano non sta fuori di questo mondo. Infatti la Chiesa non è indifferente di questo mondo ma lo accoglie, lo abbraccia e lo prende come luogo dove la fede potrà svilupparsi in modo veloce, cioè lo vede nel punto positivo. «La Chiesa […] riconosce sinceramente che tutti gli uomini, credenti e non credenti, devono contribuire alla giusta costrizione di questo mondo, entro il quale si trovano a vivere insieme» (GS 21). Da questa solidarietà della Chiesa al mondo, sorge l’idea di formare i futuri sacerdoti e le persone consacrate ad avere un contatto con il mondo affinché tutti possano costruire un mondo migliore. Gesù non era indifferente a questo mondo, ma «si fece carne e venne ad abitare in messo a noi» (Gv 1, 14). Dunque lo abbraccia, lo accoglie e fino a versare il suo sangue per il riscatto del peccato del mondo (Cfr. 2Cor 5, 15). Sorge allora una domanda spontanea: come formare i giovani candidati al sacerdozio e alla vita consacrata ad avere una relazione sincera, matura con il mondo?